Domenica al rientro da una gita al lago, io e mia moglie stavamo ascoltando un commento radiofonico alla disfatta calcistica della nazionale inglese ai mondiali sudafricani. La radio in questione è quella della Confindustria italiana che, mediamente, ha commenti e approfondimenti ben fatti. I due commentatori sottolineavano il modello vincente della nazionale tedesca basato sulla naturalizzazione di giocatori che militano da anni nel campionato tedesco (Klose e Podolski sono polacchi, Cacau è brasiliano, Boateng ghanese, diversi sono turchi e così via). Tale modello, a loro parere, andrebbe esteso anche quei paesi in crisi di giocatori di talento (e, quindi, anche alla nazionale italiana) e pare siano molti a pensarla come loro (non solo in Italia).
Non volevo dilungarmi su questa proposta: mi sono disamorato del calcio da diversi anni ormai e molte delle notizie che provengono da quel mondo generano in me più irritazione che altro. Quello che mi è balenato subito in testa è: "Perchè tanta sollecitudine nel voler naturalizzare questo genere di professionisti non viene applicata anche ad altri campi?". Lavoro nel campo dell'informatica da una quindicina d'anni e ho una certa idea del valore aggiunto che il mio lavoro porta negli ambiti in cui opero. Un recente studio del governo inglese valuta un ritorno medio di 65 volte la spesa nel settore IT del Regno Unito (per chi non avesse inteso bene: ogni sterlina che viene spesa su un programmatore o un sistemista o un PC ne genera 65 in entrata). Nel mio ambito sono anche fortunato: ho poca concorrenza perchè indiani, cinesi, ma anche rumeni, bulgari e russi che lavorano nel settore IT si guardano bene dal venire in Italia a vivere e lavorare. E questo vale anche in altri campi similari al mio: ingegneria, matematica, fisica, chimica e chi più ne ha più ne metta.
Suggerirei ai nostri politici di creare le condizioni per convincere non solo i calciatori a venire in Italia, ma anche professionisti di altro tipo.
Dopo tutto i loro stipendi, le loro auto blu e i loro privilegi vari sono alimentati dalle tasse pagate da chi lavora e produce. Certo è che in questa categoria ci sono anche i calciatori e il loro indotto, ma sono numericamente pochi.
Eh sì: uno che per ogni Euro speso me ne genera 65 chissà quante tasse può fornire...se fossi un politico un bel pensierino lo farei proprio.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento