sabato 10 aprile 2010

Proposte elettorali

Un altro mio collega di lavoro annuncia di volersi presentare come candidato alle elezioni comunali nel proprio paese di origine nella pedemontana friulana a ridosso del Veneto. Mi chiede di proporgli un programma elettorale da presentare. Gli butto giù tre semplici punti.
1) completa chiusura del paese al passaggio delle auto con la conseguente creazione di parcheggi esterni, bus navetta per raggiungere il centro, piste ciclabili, creazione di parchi;
2) richiesta di far arrivare la banda larga in paese (più o meno tutta la pedemontana veneto-friulana ne è sprovvista; fanno eccezione alcuni paesi che hanno qualche illustre politico originario di lì);
3) riqualificazione di alcuni capannoni presenti nel comune (le poche ditte che c'erano sono scappate a gambe levate per la completa assenza di infrastrutture che consentissero loro di ampliarsi) in modo da attirare attività a basso impatto ambientale. La mia idea sarebbe quella di società informatiche in edifici all'avanguardia nel risparmio energetico e specializzate in software per servizi pubblici alle persone vendibile in qualsiasi parte del mondo.
D'altronde pensavo: il paese in questione è posto in una zona piuttosto bella, il clima è mite, la posizione favorevole (in un'ora di auto vai al mare o in montagna, poco più in là ci sono Venezia, le Dolomiti, ...), la cucina attraente (a cavallo tra Friuli e Veneto). Perchè non si può cercare di attirare un tipo di immigrazione ad alto livello scolastico e culturale proponendogli un ambiente di lavoro stimolante in un ambiente abitativo invidiabile?
Poi gli ho detto: "Lascia perdere altrimenti non ti vota più nessuno".

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