martedì 7 settembre 2010

Udine 2011

Erano anni che io e mia moglie non andavamo in centro ad Udine. Premetto che Udine è stata la città degli studi di entrambi e a me è sempre piaciuta. Non è cresciuta tumultuosamente come Pordenone, è ben servita dai mezzi pubblici, è una città studentesca e, quindi, piena di giovani, mi dà soprattutto meno quella sensazione di "suk" che ha ormai il centro di Pordenone invaso da immigrati di ogni tipo e colore. Le donne udinesi sono rimaste belle, probabile eredità della dominazione veneziana che aveva portato in città vari funzionari serenissimi e relative famiglie (il vero udinese parla un dialetto veneto, non il friulano).
Camminando per le vie del centro abbiamo notato la moltiplicazione di locali "mangerecci" (bar, gelaterie, enoteche, ristoranti e via dicendo) e la progressiva scomparsa di altri negozi anche storici (tendenza ormai generale dovuta alla convenienza del grandi centri commerciali situati in periferia). All'esterno di questi locali gente vestita firmata da capo a piedi; cinquantenni e sessantenni con ridicoli pantaloni arancioni, viola o verde pisello urlano all'immancabile iPhone i loro affari mentre nell'altra mano tengono l'altro grande immancabile: il bicchiere di spritz meglio se accompagnato da una sigaretta accesa. A ridosso di costoro giovanotti rigorosamente in nero o grigio mentre aitanti fanciulle con le loro minigonne inguinali cercano di mettere in mostra il loro repertorio di seconde, massimo terze misure di "davanzale".
"Tutto qua?" - mi direte voi - "già visto e stravisto in qualsiasi città italica grande o piccola che sia. Dove sta lo scandalo?".
Effettivamente le caratteristiche della fauna da locale pubblico sono state lungamente sviscerate dal mio compaesano Enrico Galiano (i suoi libercoli e i suoi articoli sul Messaggero Veneto sono alquanto esilaranti: si merita un po' pubblicità) non volevo dilungarmi su queste.
Dove volevo andare a parare? Non lo so neanch'io. Sto diventando vecchio...

1 commento:

  1. Mi sorprende sempre come la descrizione di una cittadina del nord sia uguale a quella di una del centro o del sud. Almeno in questo siamo una nazione.
    Anto

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