Tratto dal primo dei due pubblicati sul sito Programmazione.it da Davide Pancieri
Per quanto sia difficile fare previsioni su realtà complesse, in primo luogo quelle economiche, è quasi inevitabile cercare di capire, o forse indovinare, come sarà il futuro, in questo caso di Microsoft. Oltre alla curiosità personale, c'è un importante risvolto occupazionale che non è certamente trascurabile: vale la pena oggi investire, per esempio, su strumenti di programmazione per Windows, o è meglio cercare (anche) strade nuove? Come gli antichi romani, possiamo tentare di interpretare alcuni fatti isolati, pur coscienti che la probabilità di fare previsioni attendibili supera di poco la lettura della mano o dei fondi del caffè, ma almeno si tratta di uno sforzo intellettivo.
Comincerei dai segnali negativi, con un fatterello apparentemente di poco conto: il lancio nel Regno Unito di un negozio musicale, ovviamente online, con qualche problema di gestione iniziale, e che si è attirato soprattutto critiche per la scelta del modello DRM (per giunta appesantito), proprio oggi che sembra avere imboccato il viale del tramonto. La conclusione potrebbe essere che forse nel settore mobile c'è qualche problema, ma soprattutto sembra esserci una forte incomprensione rispetto al mercato della musica online. Una possibile attenuante consiste nel fatto che il negozio è stato aperto solo nel Regno Unito, e che gli inglesi hanno fama di essere talvolta eccentrici.
A fronte di questa notizia, verrebbe quasi spontaneo non stupirsi dei recenti tagli occupazionali, dovuti principalmente al calo di vendite nel settore dei PC; qui rimane aperta la ferita dovuta al mezzo flop di Windows Vista, aggravata dalla vicenda giudiziaria Vista Capable, che potrebbe costare parecchi soldini al colosso di Redmond. D'altra parte, prevalenza e redditività di Windows rimangono indiscutibili, e quando le vendite di computer torneranno e crescere Microsoft è già pronta a ripartire con un sistema operativo come Windows 7, che ha suscitato parecchio interesse, come testimonia il gran numero di versioni Beta scaricate dalla Rete.
Uno dei vantaggi di Windows 7 riguarda una certa vocazione modulare, che lo renderebbe particolarmente adatto alla prospettiva futura di un mondo con dispositivi grandi e piccoli che devono comunicare tra loro. Tutto il contrario di Vista, come testimonia la sopravvivenza di XP per i netbook. Fin troppo ovvio pensare che qui bisogna arrivare al momento giusto e con un prodotto funzionante, per cui Windows 7 dovrà uscire abbastanza in fretta, ma senza i troppi difetti che hanno caratterizzato il suo predecessore.
Questi aspetti fanno scivolare un po' in secondo piano un altro punto delicato, ovvero il passaggio ai 64 bit, che potrebbe ricevere un impulso ancora una volta grazie a Windows 7, ma creare al tempo stesso un periodo di incertezza nel passaggio tra le due piattaforme. Ancora in questa transizione Microsoft rischia di apparire come un pachiderma colpevole di rallentare l'innovazione e il miglioramento (soprattutto quanto a prestazioni) che la tecnologia hardware rende da tempo disponibile, e che altri sistemi operativi sfruttano meglio.
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