mercoledì 21 settembre 2011

Beata ingenuità...


Non voglio commentare ulteriormente questa intervista: credo se ne sia già parlato abbastanza. Vorrei raccontare un piccolo fatto accadutomi nel corso di quest'anno. Stavo tornando da Bologna in treno e mi accomodo nel mio posto prenotato su un Freccia Argento delle FS. Accanto a me una bella ragazza. Parla un italiano privo di accenti o inflessioni dialettali, ma sembra straniera (sudamericana). E' sicuramente giovane: difficilmente supera i venticinque. E' molto ben vestita. Sul tavolino del treno tiene appoggiato il suo Apple portatile con chiavetta internet inserita e passa compulsivamente da Facebook a Google Calendar (per quel poco che ho potuto vedere). Alterna l'attività computeristica con l'uso di un iPhone con il quale manda a raffica messaggi SMS intervallati da qualche telefonata. Fissa un paio di appuntamenti con qualcuno a Treviso, stazione dove scende.
"Perbacco!" - penso tra me e me - "avrà avuto più di duemila euro di elettronica in mano senza contare costi di telefonate, di chiavetta internet e di vestiario: certo che ai genitori sarà costata qualche euro. Ma sicuramente sarà figlia adottiva di qualche industrialotto senza problemi...".
Scendo dal treno e solo allora mi si accende la lampadina: "Che pirla che sono! Questa è un'escort di lusso che sta prendendo appuntamenti...beato ingenuo!".

P.S. Quasi quasi se reincontro una tipa del genere attacco bottone. Non per fissare appuntamenti: non me lo posso permettere (e poi sono pure pigro sessualmente). Voglio chiederle quali applicazioni potrebbero essere utili a lei e alle sue colleghe. Gliele sviluppo io! Qui in Italia faccio soldi a palate.

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